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Appunti
Sono stanca. Ho un sonno pazzesco. Stamani sveglia alle 6, dopo solo tre ore circa di sonno. Viaggio in auto fino al centro città con un pazzo scatenato alla guida (che nemmeno il più nevrotico del Camel Trohpy…) nel traffico sportivo delle 7.30 (ho perso 10 anni di vita). Attesa di due ore e mezza per salutare un mio vecchio professore universitario che ha cambiato cattedra (ha cambiato proprio Università), due ore e mezza tra gli sguardi dall’alto verso il basso da parte delle matricole pischelle che hanno pensato di potersi rivolgere a me come ad un extraterrestre solo perché all’età di quasi 32 anni sedevo tra loro nei banchi. Lezione di un’ora che ho seguito con piacere, ricordando l’affanno di qualche anno fa nel prendere appunti e per non perdere una parola di quello che usciva dalla bocca del docente, quando invece sarebbe bastato ascoltarlo, senza perdere nessuna sfumatura di quello che diceva… ho sorriso di me stessa.
Un incontro al cardiopalmo e saluto da reduci con quello che è uno dei professori migliori (uomini migliori, in realtà) che io abbia mai conosciuto. Quattro chiacchiere, una sigaretta e un arrivederci, poco più di venti minuti in tutto, per il mio orologio, una dose da galera per me di serenità e pienezza.
Però sono stanca, tanto stanca… e allora così, qualche pensiero alla rinfusa…
“Non importa la quantità di informazioni che riuscirete a trattenere fino all’esame. Quello che mi interessa è il vostro atteggiamento nei confronti della nozione, come ci entrate dentro e come il vostro cervello ci girerà attorno. Se all’esame vi farò domande fantasiose, di cui neanche io conosco la risposta, vuol dire che l’esame sta andando bene!”
(E questo non è un pensiero mio, ma del professore in questione… quanto sarebbero migliori gli Atenei italiani se tutti i docenti pensassero così?)
Quanta importanza può avere nella nostra vita, nelle nostre decisioni e nella nostra coscienza, una persona che sta dietro la cattedra? Se tutti quelli che lavorano stando di fronte ad un’aula, sentissero il reale peso, onore e onore della responsabilità che hanno nei confronti di chi li ascolta, se solo pensassero un attimo all’esempio da dare e meno al nozionismo, avremmo molti più maestri e meno detentori del sapere.
E, cambiando un attimo argomento, quanto stronza è una persona che tenta di mettere due sorelle l’una contro l’altra?
Sono stanca. Ho mal di testa. Stanno iniziando anche i brividi di freddo. Forse dovrei andare a dormire… ma non mi va di spegnere la gioia del mio incontro di stamani, di mettere a nanna l’entusiasmo e la grinta che si sono accumulati dentro di me in quei venti minuti: R. è una di quelle persone che tutti dovrebbero incontrare almeno una volta nella vita. E ringraziare il cielo.
Sono stanca, ma felice.