Archivi categoria: Fiabe

Mi piacerebbe…

Mi piacerebbe se ogni tanto trovassi qualche desidero fuori la porta di casa, senza dover andare a cercarmelo in culo ai lupi.

Mi piacerebbe che qualcuno mi telefonasse e mi dicesse: “Prepara la valigia, vengo a prenderti stasera e ce ne andiamo a fare un fine settimana fuori in un posto che ti piace tanto!”.

Mi piacerebbe ricevere una sorpresa, una bella sorpresa.

Mi piacerebbe un’emozione.

Mi piacerebbe sentirmi dire: “Lasciati amare!”.

Mi piacerebbe sentirmi dire: “Amami!”.

Mi piacerebbe che Mastrolindo, con una piroetta, tirasse a lucido anche casa mia.

Mi piacerebbe mangiare pizza tutte le sere.

Mi piacerebbe che si realizzassero tutte le promesse.

Mi piacerebbe guardarmi allo specchio e trovarmi bella.

Mi piacerebbe avere tanti soldi e far trovare un po’ di pace alle persone che amo e che arrivano affannando a fine mese.

Mi piacerebbe sapere la verità.

Mi piacerebbe che questo periodo di piattume emotivo finisse e lasciasse spazio ad un rinnovato vigore e una rinnovata energia.

Mi piacerebbe tornare a ridere in maniera incontrollata, anche sguaiata – perché no? – e smettere solo quando mi vengono i crampi alle mascelle.

Mi piacerebbe vivere un altro Natale con il mio gattino.

Mi piacerebbe avere una pipa.

Mi piacerebbe che qualcuno mi dedicasse una canzone.

Mi piacerebbe riuscire a creare un coro tutto mio.

Mi piacerebbe essere entusiasta di nuovo per qualcosa.

Mi piacerebbe attendere qualcosa di bello.

Mi piacerebbe alzarmi una mattina e non dover più pensare al problema dei peli superflui.

Mi piacerebbe che mia mamma fosse di nuovo autonoma e felice.

Mi piacerebbe che fossero inventati teletrasporto e macchina del tempo… e che fossero abbastanza economiche da potermele permettere.

Mi piacerebbe ricordare tutte le cose che mi piacerebbero…

 

 

Benvenuto signor Dicembre

Ora io non è che vorrei demonizzare del tutto l’estate. Ha di certo i suoi lati positivi.
Ma… l’inverno? Vogliamo parlare dell’inverno?
Non so da dove iniziare l’elogio…
Forse potrei iniziare decantando l’amore smisurato che ho per ogni tipo di maglioni, pullover, cardigan… la sensazione della lana calda, sulla pelle, che accarezza… o per le sciarpe: morbide, colorate, che sfiorano il viso. O, ancora, per i cappotti, gli stivali, i cappelli…
Oppure potrei tentare di spiegare quanto placidamente dormo, rotolandomi nel piumone, quando di notte ci suono tuoni, fulmini e pioggia battente.
O continuare pensando a quanto sia romantico l’inverno…
L’immaginazione comincia a galoppare…

 

Dicembre, poi, in particolare, ha per me un gusto delizioso, più di tutti gli altri mesi dell’inverno. Facciamo praticamente festa tutti i giorni: l’onomastico di mia madre e di mia sorella (noi ad sud siamo molto legati agli onomastici, e li festeggiamo), il compleanno mio e di mia sorella, il rituale dell’addobbo dell’albero (che in casa mia è un’altra festa) e della casa in generale, le serate con gli amici, Natale, Capodanno…
Penso all’eleganza degli addobbi di paglia, al calore di quelli dorati e rossi, al candore e alla luminosità di quelli bianchi… e penso che mi piacerebbe tanto teletrasportarmi per un’oretta al giorno in quelle zone del nord Europa dove, sotto Natale, le città si trasformano, diventando luoghi da favola, e che mozzano il fiato per la bellezza… che so, Vienna, per esempio, o Innsbruck, o la Baviera.
Penso alla cioccolata calda, al tè, ai biscotti di pasta frolla, al profumo di mandarini tra le dita, alle scorze d’arancia candite con cioccolato e cannella, alla frutta sotto brandy, ai pistacchi, al profumo di castagne e di camini che si sente nell’aria, alla gioia di impacchettare doni (scelti con cura durante tutto l’arco dell’anno per le persone che amo), alle melodie Natalizie, ai concerti per strada o nelle chiese di campagna…

Sarà che ho un lato infantile da coccolare, sarà che all’età di quasi 32 anni ancora vive dentro di me la bambina che ero e di cui voglio prendermi cura… sarà che non ho voglia di lasciare andare via quella parte della mia anima che ancora si meraviglia, si stupisce, rimane a bocca aperta e si sente felice, incantandosi a guardare le luci che si accendono e si spengono… si accendono e si spengono… si accendono e si spengono… si accendono e si spengono…

Il Principe Azzurro

…perché poi azzurro?
A me l’azzurro non fa impazzire. Mi piace il rosso. Ho un blog rosso, un’infinità di rossetti rossi, smalti rossi, non so quante collane, orecchini, bracciali e chincaglierie varie col rosso. Compro borse rosse, portafogli rossi, portacellulari rossi, pochette rosse, stoffe, lustrini e nastrini rossi, agende e block notes rossi e sono alla ricerca perenne e costante di un paio di stivali rossi che siano a metà strada tra il mignottesco e il mini-infanzia (che ancora non ho trovato). E, ovviamente, adoro il Natale (ma non sono comunista)!
Dunque, non potrebbe essere rosso pure sto principe?

Il Principe Rosso! Ah! Che bello! Anche perché non porta con sé tutte quelle promesse intrinseche e paracule a cui ci hanno abituate pensando al principe azzurro!
Parliamoci chiaro… sto trionfo azzurro di perfezione, con gli occhi azzurri, il mantello azzurro, l’elsa azzurra e i capelli platinati alla Marilyn, con il ciuffo periferico ondeggiante e arrendevole al vento, ha sgrattuggiato un po’ le ovaie.

Perché dovrebbe, poi, arrivare su un cavallo bianco?
Belli i cavalli… che animali meravigliosi! Personalmente provo un misto di timore reverenziale e di estasi di fronte a questi animali così fieri, eleganti e docili, nonostante la grande mole.
Ma perché bianco?
Cioè, voglio dire, nell’immaginario meno fiabesco e un po’ più reale, attizza di più un uomo che arriva su un cavallo bianco o su un cavallo nero? E su, diciamocelo! Il principe rosso, sul cavallo nero, ha molto più quel “quid” che lo rende diavolo tentatore e meno Cicciobello!
A questo punto potrebbe anche avere i capelli chiari e gli occhi azzurri, che ben si abbinano col rosso e col nero, e che scatenano fantasie su tutta una serie di contrasti caratteriali: dolce/rude, sognatore/realista, freddo/passionale… ‘nzomma, tutte queste cose carine che fanno arrizzare i pochi peli (quelli che hanno resistito a sedute di cerette violente!) a noi donne!

Che se poi penso a me stessa, addormentata nel bosco, sotto le fresche frasche, col lontano e delicato cinguettio dei passerotti, con un venticello lieve che non mi fa sentire freddo ma che mi permette di non sudare sotto la palandrana da principessa e la folta chioma dorata (pure quella!)… e venisse un principe azzurro, sul suo cavallo bianco, a svegliarmi… altro che occhi dolci!!! Mi incazzerei come una iena!!!
Ma una è libera o no di farsi un sonno come Dio comanda?
Arrivasse invece il principe rosso sul cavallo nero… beh, parliamone… in fondo non ho così tanto bisogno di dormire, in fondo riposavo perché non sapevo cos’altro fare… sì dai, parliamo un po’ delle mezze stagioni che non esistono più, tranne che nel bosco!

Conosco più donne che non trovano un uomo che vada bene per loro, perché sono legate all’idea di sto cavolo di principe azzurro, che donne che si tingono i capelli.
E basta, porca miseria, basta con questa idea di uomo!
E sì che sarebbe simpatico per un po’, ma poi…?

Ok… vado a farmi un caffè…

 

 

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